I bite dentali…..sono tutti uguali?

 

Negli ultimi tempi si è visto un aumento vertiginoso del numero di pazienti che portano un bite notturno e/o diurno.

E’ ormai stato dimostrato come l’uso di un buon bite possa risolvere moltissime problematiche mandibolari e diminuire i sintomi ad esse collegate come cefalee, cervicalgie, otalgie, vertigini, mal di schiena ecc.

Ma i bite sono tutti uguali?

Bite, contenzioni, night guard, splint, ortotici, paradenti sono solo alcuni dei termini usati per descrivere i diversi tipi di apparecchi disponibili in commercio, quindi facciamo un po' di chiarezza.

Le contenzioni notturne che spesso si usano dopo aver finito un trattamento ortodontico non si possono considerare veri e propri bite. Lo spessore di questi dispositivi, infatti, varia da 0,8 a 1,5 mm., non in grado quindi di lavorare efficacemente sulla muscolatura contratta o sulle compressioni articolari che determinano i click in apertura o in chiusura della bocca. L’uso di contenzioni notturne di questo tipo, per quanto detto, serve ESCLUSIVAMENTE a mantenere i denti nella loro posizione, senza alcun beneficio terapeutico sul piano gnatologico.

E i cosiddetti “bite da farmacia”?

Anche in questo caso l’esperienza clinica ci suggerisce come l’uso di questi presidi sia di minimo o addirittura nullo aiuto nel trattamento dei disturbi legati a disordini temporomandibolari. Il motivo è che la non personalizzazione di questi apparecchi li rende adattabili a tutte le bocche e un bite che va bene per tutti ragionevolmente non andrà bene per nessuno! Inoltre i materiali utilizzati e il notevole ingombro rendono questi dispositivi scomodi e poco efficaci, tanto che la maggior parte dei pazienti ne cessa l’uso dopo pochi giorni.

E allora a chi bisogna rivolgersi per avere un corretto ed efficace bite che sia performante sui sintomi e ergonomico da indossare?

Sicuramente allo specialista gnatologo, in grado di valutare in primis la necessità di iniziare un percorso clinico che preveda l’utilizzo di un bite, e poi sia in grado di scegliere il bite più appropriato da apporre nella bocca di ogni specifico paziente, in base ai sintomi da trattare.

La scelta del bite da utilizzare infatti non è banale, in termini di materiali da usare, di spessori da creare, e dell’arcata da preferire per l’apposizione del bite stesso.

“Il bite va messo solo sull’arcata inferiore”, “il bite deve essere morbido”, “il bite deve essere portato solo poche settimane altrimenti fa danni”, ecc. sono solo pochi esempi di quanti falsi miti si sono diffusi sull’uso di un dispositivo, il bite, che se gestito da uno specialista gnatologo diventa uno strumento molto potente nel ridurre dolori e disfunzioni, ma se scelto in maniera superficiale diventa di nessuna utilità o, addirittura, dannoso.



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