L’elettromiografia di superficie nei problemi mandibolari

 

I problemi mandibolari sono sempre più frequenti nella popolazione. Dolore durante la masticazione, click, difficoltà nell’aprire e chiudere la bocca spesso richiedono l’intervento dello specialista gnatologo.

Fra gli esami che lo gnatologo può consigliare vi è l’elettromiografia di superficie (sEMG), un esame non invasivo, senza aghi, che in pochi minuti può fornire importanti informazioni sulla funzionalità mandibolare.

 

 

 

Ma come funziona e perché può essere così utile? Perché analizzare i denti da un punto di vista esclusivamente morfologico non è più sufficiente, allora una analisi funzionale diventa indispensabile per valutare il sistema stomatognatico durante le sue funzioni. L’esame non ha controindicazioni, non usa scariche elettriche, è molto rapido ed estremamente affidabile.

Consiste nell’applicare dei sensori adesivi superficialmente su alcuni muscoli mandibolari e quindi far stringere al paziente i denti per soli 5 secondi per ottenere le informazioni, in tempo reale, su ben sei indici funzionali.

Questo esame, estremamente veloce, consente di fare diagnosi su eventuali squilibri della muscolatura, di verificare la risposta muscolare alle diverse terapie odontoiatriche (protesi, ortodonzia…), e consente di stabilire quale tipo di bite utilizzare per le eventuali terapie, e come modellarlo.

E’ importante considerare anche l’aspetto della risposta immediata all’esame, in quanto un apposito software interpreta rapidamente i dati registrati ed elabora un referto con grafica estremamente semplice e comprensibile, da poter consegnare al paziente già nella stessa seduta.

 

 

 

 



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